Questo è un libro politicamente scorretto (anzi, scorrettissimo), che chiama le cose con il loro nome e senza troppi giri di parole In questo senso rappresenta un’autentica novità nel panorama teorico della «sinistra» italiana che, per il poco che è rimasto, si fonda per lo più sull’incomprensibilità sintattica, lo sproloquio autoreferenziale, l’ostentata erudizione, l’ipocrisia dei contenuti politici e la tecnica ossessiva dell’ammiccamento. Ci auguriamo che il libro sconvolga la coscienza dei militanti delle formazioni politiche qui tirate direttamente in ballo. Ma perché ciò accada, occorrerà liberarsi dal fascino carismatico di questo o quel Capo della tribù dei Forchettoni rossi e decidere poi di leggersi il libro.
Il libro può invece dare un senso di sollievo a tutti coloro che dentro di sé già pensavano le cose che qui leggeranno, ma forse non avevano il coraggio di dirle da soli: esso può fornire l’occasione per uscire allo scoperto e gridare a voce alta: «L’avevo detto anch’io!».